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Le case di terra 

Percorrendo i dintorni di Treia, accanto ad antiche chiese e maestose ville gentilizie, troviamo edifici più umili, ma non per questo meno interessanti: le case di terra.
La terra è stata, in tutte le epoche, ed è tuttora, ad ogni latitudine, un materiale da costruzione molto diffuso, usato sia per realizzazioni modeste, sia per monumenti straordinari.
Le strutture, fabbricate con questo materiale, possono avere le più varie forme e destinazioni, ed essere realizzate con diverse tecniche.

Con la terra non cotta impiegata da sola o mescolata ad altri elementi, si possono ottenere muri solidi e duraturi, adatti a molteplici tipi di edificazioni.

La pratica di costruire abitazioni in terra cruda è da sempre diffusa nelle Marche, soprattutto nella fascia medio-collinare, e costituisce una tradizione della zona del maceratese, e del territorio di Treia in particolare.
Gli edifici, noti col nome di atterrati, possono essere sia rurali, che urbani.
I muri, fatti in genere di terra mista a paglia, sono eseguiti con la tecnica del pisè o, più spesso, con quella del bauge, o massone.

Il pisè si realizza comprimendo la terra entro casseforme laterali, che vengono spostate via via che il muro cresce; il massone si realizza semplicemente ammucchiando e battendo grossi pani di terra mista a paglia, fino a formare muri di elevato spessore.
Rare sono le opere in adobe, mattoni crudi.

Le case di terra, oltre che costituire una caratteristica del territorio, sono dei documenti vivi, che ci tramandano notizie sulla storia locale, gli usi, le tradizioni, e rivestono importanza in quanto testimonianza di tipologie architettoniche di base.

Attualmente nella zona di Treia sono presenti cinque atterrati, localizzati tutti nella stessa area, alle porte del centro abitato, in prossimità della zona industriale. Si tratta di edifici rurali a due piani, solo uno presenta un’ala ad un solo piano.

Salendo lungo la provinciale da Passo Treia in direzione di Treia, troviamo sulla sinistra, in contrada Fontevannazza, la prima casa ridotta oramai ad un rudere; sono rimasti in piedi solo tre dei muri perimetrali per l’intera altezza.
E’ costruita interamente in terra e paglia. I muri hanno sezione variabile, leggermente più ampia alla base, per avere maggiore stabilità, ciò conferisce all'intero edificio la caratteristica forma a trapezio.
La pianta è rettangolare, le aperture sono regolari ed allineate, poste solo sui lati lunghi.
La facciata principale ha uno zoccolo in mattoni, aggiunto in un secondo momento, alcuni laterizi sono inseriti nel muro fino all’altezza del primo solaio, in modo da facilitare la presa dell’intonaco.

La casa, infatti, era in origine intonacata, tracce di malta restano intorno alle finestre del primo piano.
La scala era interna, la cucina era localizzata al piano terra, insieme con un locale, destinato presumibilmente a magazzino, con accesso autonomo dall’esterno, il piano superiore era riservato alle camere.
Proprio per lo stato di degrado in cui versa l’edificio, possiamo leggere i particolari costruttivi: l’orientamento dei solai, la traccia dei divisori interni, il camino e la canna fumaria, le nicchie armadio.
La seconda casa, è visibile dopo pochi metri, sul lato opposto della strada.
Si tratta di un edificio in terra ampliato da un’ala in muratura.
La porzione originaria, a pianta rettangolare, ha scala esterna in cotto; sempre in mattoni sono lo zoccolo e alcuni tratti delle pareti perimetrali.
La tipologia, in questo caso, prevede la destinazione originaria del piano terreno a stalla o deposito e l’uso del primo piano per abitazione.
Esternamente ci sono tracce di intonaco nelle zone circostanti le aperture, la copertura è realizzata con coppi poggianti su pianelle.

Interessante notare la piccola sopraelevazione, nella zona d’ingresso, realizzata in mattoni basati sul sottostante muro di terra.
Il terzo atterrato ci appare poco più avanti, sulla sinistra.
Si tratta di un edificio a due piani, di forma rettangolare, con scala esterna in cotto, cui è stata aggiunta un’ala in muratura.
L’esterno è ancora coperto da ampie porzioni dell’intonaco originario, tradizionalmente eseguito in terra e poi tinteggiato.
Anche questa casa ha uno zoccolo in mattoni; tale procedimento era usato per difendere il basamento dai possibili danni arrecati dall’acqua piovana che, schizzando lungo le pareti, le danneggiava a causa della sua azione meccanica di erosione.
La copertura è costituita da tavole di legno, poggianti sulle travi principali, uno strato di terra ed infine i coppi.
E’ degna di nota la fusione, sia volumetrica che tecnologica, tra muri di terra e di mattoni.
Il quarto edificio, senz’altro il più interessante, non si trova lungo la provinciale, per raggiungerlo bisogna svoltare sulla sinistra ed addentrarsi nella campagna per alcune centinaia di metri, percorrendo strade vicinali.
E’ realizzato interamente in terra e costituito da due corpi, uno dei quali, il più antico, ad un solo piano; tipologia quest’ultima segnalata agli inizi del secolo ed oramai quasi del tutto scomparsa nelle nostre zone.
La forma della pianta dei due corpi è rettangolare; la costruzione nel suo insieme dà vita ad un organismo unico con accesso a valle e scala interna al servizio della sola zona sopraelevata.
E’ ben visibile il punto di attacco tra le due costruzioni, non contemporanee.
Non c’è traccia di intonaco esterno, è invece presente uno zoccolo in mattoni.
La copertura è piuttosto sporgente, i coppi poggiano, in parte su uno strato di canne intrecciate (camorcanna), in parte su un tavolato di legno.
Le aperture, realizzate in numero limitato sono situate prevalentemente sul lato meglio esposto.
La tipologia identifica una casa rurale molto povera, sfornita di stalla, con pochi ambienti interni piuttosto grandi.
Pur se abbandonato e alquanto degradato l’edificio conserva bene le sue caratteristiche tipologiche e architettoniche originarie.

Riprendendo la strada provinciale in direzione di Treia, troviamo sulla sinistra il quinto ed ultimo edificio, di nuovo una casa rurale cui è stata aggiunta un’espansione in mattoni.
Ha pianta rettangolare e scala esterna in cotto, con piani non comunicanti e piano terra destinato a stalla. La tecnica costruttiva è quella del massone e la forma, anche se rimaneggiata, quella tipica delle case rurali marchigiane.
E’ interessante notare le differenze tra la porzione in laterizio e quella in terra; ad esempio nella forma e nella sporgenza del tetto, o nello spessore dei muri, diversità motivate dalle differenti tecnologie costruttive.
Esistono inoltre nel territorio del comune edifici che hanno o avevano piccole porzioni, "rettacchi", realizzati in terra cruda, destinati spesso a stalla per animali da cortile, o deposito, o semplice espansione.

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